Amore non corrisposto? Cosa fare?
Oggi parliamo di amori non corrisposti. (torneremo a parlarne col prossimo post)
E tu mi dirai: “Ma che c’entra questo con la meditazione?”
Be’, vedrai che in qualche modo qualcosina ha a che fare.
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La domanda in realtà è questa:
“Ho letto più volte e con attenzione la mail, e quello che mi ha interessato è che un amore non corrisposto non è amore, ma attaccamento, brama; questo attaccamento però fa soffrire, come ci si libera di questa sofferenza? Vorrei, se possibile, una risposta privata, tempestiva, concreta, e ovviamente pagherei per il corrisposto.”
La risposta la faccio pubblica (anche se non cito l’autore di questa e-mail), perché credo che possa essere di grande utilità anche ad altri.
Cerchiamo intanto di capire meglio l’affermazione sull’amore non corrisposto.
Che l’amore non corrisposto non sia amore, non è “vero” in senso assoluto: dipende da che cosa succede.
L’amore, quello vero (ed è questo il concetto chiave), è un qualcosa di disinteressato: se è vero amore, deve essere incondizionato.
Se io ho un figlio, qualsiasi cosa faccia o non faccia, io lo amo lo stesso.
Se fa qualcosa che non mi piace, la cosa in sé continua a non piacermi, ma non per questo io smetto di amarlo.
Se lui non vuole avere più a che fare con me, certo, io ne soffro, ma non smetto di amarlo: è sempre mio figlio.
E la stessa cosa dovrebbe valere per i rapporti tra partner.
Peccato che noi, tendenzialmente, nei rapporti ci mettiamo le condizioni: il che non è vero amore.
Se io comincio a dire: “Io ti amo SE tu mi ami”, “Io ti amo SE tu stai con me”; non è vero amore: è una cotta, è desiderio, è brama.
È voglia di possesso: il desiderio di voler possedere qualcosa.
È quello che spinge alcuni a uccidere l’ex perché non sono più corrisposti, della serie: “Se non sei mia, piuttosto smetti di esistere, muori”; e questo, va da sé, non può essere vero amore (con tutte le sfumature di grigio che ci sono in mezzo).
È abbastanza evidente che, se è vero amore, si dovrebbe poter amare una persona anche se non si è corrisposti.
Quindi se il mio partner non mi ama più, questo è una infatuazione.
Fa soffrire?
Certo che mi fa soffrire, la brama fa soffrire.
Mentre l’amore puro, no.
Mi è successo – parlo di me perché se riportiamo questi concetti alla vita normale diventano molto più evidenti, e io è per me che posso parlare – mi è successo in passato di essermi innamorato di una ragazza; tardivamente, perché lei era innamorata e io non me ne sono accorto (e non mi sono nemmeno comportato troppo bene all’inizio); solo che quando mi sono innamorato io era, appunto, già troppo tardi: lei non mi amava più, nel frattempo aveva avuto altre storie.
E come l’ho vissuta? Male (da una parte).
Ho fatto tutto il “possibile” (nel senso che qui entriamo in ciò che sarebbe bene non fare, e nella spiegazione di ciò che facciamo quando facciamo certe cose).
Tipo: “Chiamo? Adesso chiamo.” (e qui magari rischiamo lo stalking: perché la nostra mente, quando brama, rischia di entrare in loop di pensieri, e certe cose diventano più forti di noi, e allora dobbiamo telefonare, anche se sappiamo che telefonare, per l’ennesima volta, rovinerebbe ancora di più il rapporto).
Io, certe volte, mi sono trattenuto: ed è utile trovare uno spazio di tempo, quando si ha una brama è positivo riuscire a stare un po’ con questo disagio, piuttosto che metterlo a tacere frettolosamente facendo più danni che altro.
E la meditazione è utile per trovare questo spazio di tempo, in cui questa brama possiamo osservarla, e capire che si tratta appunto di brama.
Poi, se uno proprio non ce la fa più, lo fa, assumendosi però la responsabilità di tutto quello che succede.
Ci può anche stare che, per esempio, uno si umilia un pochino, e va anche bene.
Però, una tantum, non sempre: non possiamo far subire all’altro tutte le nostre ansie.
Quando noi amiamo qualcuno, siamo in un certo senso innamorati della vita, camminiamo leggeri, a un metro da terra.
E amiamo tutto: se uno ci taglia strada, poveraccio è un problema suo, non ci riguarda; se al lavoro ci sono problemi, si trovano soluzioni; e va tutto bene.
Di contro, quando piove, piove sul bagnato; e va tutto male.
Che cos’è che succede quando siamo innamorati?
Succede che siamo innamorati della vita, ancora più che della persona che attiva il nostro innamoramento, è della vita che siamo innamorati.
E, ci avrete fatto caso. quando amiamo la vita, e siamo disinteressati, e non ce ne frega più niente –non c’è più quella brama, quella bava alla bocca per stare per forza con qualcuno- ecco che si creano mille opportunità: prima mancavano, e improvvisamente ce ne sono mille.
È paradossale: meno hai bisogno, e più si creano opportunità.
Ma non è un caso, perché in qualche modo, le nostre vibrazioni di bisogno l’altro le sente.
La migliore coppia è quella in cui ognuno porta sé stesso, e tu ci sei, e la meditazione anche in questo ci aiuta: a essere più presenti a noi stessi.
Il miglior dono che possiamo fare a qualcuno, non è un anello o una cena fuori, è la nostra Presenza (non è che io sto a cena e guardo il cellulare, ma ci sono per te, ti ascolto, cuore a cuore); e la meditazione ci può aiutare, facendoci essere presenti a noi stessi.
Noi siamo esseri sociali, abbiamo bisogno di essere anche in relazione, e cedere a questo bisogno è fisiologico; ma io posso bastare a me stesso, e porto me stesso nella coppia, in una coppia in cui i partner, autonomi, portano entrambi sé stessi.
Ed è una bella coppia.
Non sono due zoppi che da soli non riescono a camminare, ciascuno riesce a camminare benissimo (e magari è pure innamorato della vita, e cammina a un metro da terra), e poi… che meraviglia: insieme stiamo ancora meglio.
Stiamo parlano di ideali ma, se ci fai caso, e pensi magari alle tue storie precedenti, ti puoi accorgere che è così: più hai bisogno, e meno trovi dei partner, e più basti a te stesso o a te stessa, e più sei anche affascinate.
Quel fascino lo si ritrova attraverso la Presenza, e anche permettendosi di attraversare in presenza i momenti di difficoltà: accorgendosi che c’è brama, riconoscendola a forza di osservarla e riosservarla con infinita pazienza, capendo come questa brama funziona dentro di noi, e alla fine ritrovando quella centratura che ci permette di ritornare a essere affascinanti.
Cosa consiglio di fare quando la situazione si fa tosta da mantenere?
Be’, la meditazione aiuta, indubbiamente, però mi rendo conto che ci sono anche quelle situazioni in cui uno proprio non ce la fa.
Lo sport (oltre alla meditazione) può aiutare: genera delle endorfine, che sono degli antidepressivi naturali, a parte poi che lo sport fa bene, fa bene al corpo, e anche tu ti senti più sicuro in un corpo più sano.
Se ci fai caso, dopo una bella attività sportiva, magari ti senti anche stanco, però senti tutta una piacevolezza, una leggerezza, lo sport aiuta proprio a scaricare.
Poi, oltre allo sport, ci sono le attività all’aria aperta, oppure un buon amico.
Tutte queste cose aiutano, chiodo scaccia chiodo, ahimè, no (e questo pure, magari, possiamo averlo già scoperto da noi).
Ma torniamo pure al mio esempio personale di prima.
La povera, ha avuto pazienza nel sopportarmi quelle volte in cui le facevo le telefonate, però io ho comunque cercato di misurarmi, rendendo quindi la sua pazienza possibile.
Però ho preso atto che lei aveva un’altra storia, e poi comunque le volevo bene, l’amavo, ed ero felice di amarla anche se non ero corrisposto.
Ed era per me una situazione insolita, ero anche sorpreso di questa cosa, però era vero amore, altre volte mi sono reso conto che era soltanto infatuazione, però mi sono accorto che per lei era vero amore, proprio perché la amavo incondizionatamente.
Poteva benissimo stare con qualcun altro, ed essere comunque una persona degna del mio affetto, della mia stima e quant’altro.
Ovviamente mi sono messo l’anima in pace, ho incontrato un’altra ragazza, e non ha funzionato benissimo nemmeno con lei, ma anche questa ragazza mi ha fatto battere il cuore; e mi sono ritrovato a un certo punto a non stare con nessuna delle due, e ad amarle entrambe contemporaneamente.
Non ero più corrisposto da nessuna di loro, ma non mi dispiaceva affatto: a quel punto non c’era più brama, c’era il piacere di avere conosciuto in questa vita due persene speciali, che avevo amato quasi insieme; anche se, chiaramente, una è subentrata quando con la mia storia con l’altra era di fatto già finita (anche se il mio innamoramento non era finito), e allora ho potuto amarle entrambe, e ho continuato a farlo anche quando la mia storia successiva non ha funzionato.
E io ho amato loro, amando la vita, e il fatto di essere amanti della vita fa sì che sei sorridente, più flessibile, rispetti di più le persone (e le persone lo sentono): sei più affascinante, e quindi sicuramente si saranno creati i presupposti per qualcosa di duraturo e più stabile nel tempo.
E quindi come fare?
Come ti ho già detto: fai sport, che ti aiuta a scaricare, soprattutto quando uno ha tanta ansia e voglia di fare (e quindi, stare solo seduto a meditare – cosa che comunque è sempre bene fare – potrebbe essere troppo) e poi vedi gli amici; oppure leggi un bel libro.
Cerca di osservarti, e, se è amore vero, qualcosa succede: non necessariamente tornerai insieme con quella persona, ma potrai ritrovare quella centratura che ti rende affascinante, anche magari per tornarci insieme (sempre che ci fosse stata una corrispondenza all’inizio, ma anche se non ci fosse stata, ti renderesti più affascinate lo stesso).
Dopo un po’ che ti osservi, lo puoi capire se quello che provi è brama.
A me è successo, in seguito, di prendermi una bella cotta per una persona, ma lo sapevo che era brama, e l’ho vissuta così, sapevo che era solo infatuazione, e da una parte ci stavo male, ma una parte di me stava al gioco, quindi non ci sono cascato del tutto.
Anche se in parte sì, certi meccanismi sono atavici, però con l’andare del tempo sempre meno.
E in questo la meditazione ti aiuta, permettendoti di fare più tesoro delle esperienze, e quindi queste esperienze che si ripropongono, si ripropongono e si ripropongono ancora, non dico che non si ripresentino più, ma sicuramente lo fanno con meno peso, meno enfasi, e sempre di meno (sperabilmente).
Perciò il mio auspicio è che tu possa trovare quel “centro di gravità” che ti rende in grado di essere una persona con i piedi per terra, e quindi essere più aperto all’amore incondizionato per tutti gli esseri, e magari – perché no? – per qualcuno in particolare.
Qui prosegue il discorso con altri utilissimi suggerimenti:
https://www.comemeditare.it/benessere-mentale/sapevi-che/problemi-in-amore-2-amore-finito-tecniche-utili/
Guarda il video – Amore non corrisposto? Cosa fare?
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