Perché quando faccio meditazione mi viene l’ansia?

Perché quando faccio meditazione mi viene l’ansia?

Ansia in meditazioneSembra un paradosso, no?

Uno medita per stare tranquillo e viene l’ansia.

Può capitare.

Diciamo anche che però è vero che la meditazione aiuta per la gestione dell’ansia, dello stress e quant’altro.

Il fatto è che la meditazione, se ben fatta, ci aiuta a stare con le cose che ci sono nel qui e ora, e se nel qui e ora c’è ansia, c’è un momento in cui la vedi: quest’ansia si sente autorizzata.

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La pace oltre gli attaccamenti, il fastidio e il distacco

La pace oltre gli attaccamenti, il fastidio e il distacco

Una allievaabbonata al Coaching (clicca qui per sapere come funziona)molto consapevole e sensibile un giorno si è accorta di un cambiamento e mi ha posto questa domanda, sono felice di condividerla (mantenendo il cognome segreto a tutela della sua privacy) perchè ci aiuta a capire come la consapevolezza può manifestarsi non sempre in modo scontato e come invece l’amore può assumere connotati più ampi:

“Mi sono accorta che degli attaccamenti mentali, che vedevo come positivi e importanti (e direi sostanziali per me), si stanno sfaldando.

Per esempio l’assoluta importanza dell’arte: ecco, adesso, non la sento più come assoluta.

All’inizio ho provato un po’ di tristezza, scambiando questo sentire per indifferenza, a poco a poco, però, sento come se si fosse ampliato un po’ l’orizzonte.”

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Vipassana: i 3 problemi principali e i 3 livelli da esperto

Vipassana: i 3 problemi principali nei 3 livelli da esperto

Il primo problema che si pone al meno esperto, è che “osservando il respiro si tende a controllarlo“.

3 Problemi in VipassanaQuando uno va avanti e esplora la meditazione vipassana si trova col dubbio “ma quando etichetto l’esperienza non rischio di andare nel mentale a discapito dell’esperienza stessa? Dov’è l’equilibrio?”

Quando si fa il corso avanzato basato sul discorso tenuto da Buddha sui fondamentali di consapevolezza si aggiungono tantissimi elementi da osservare su cui Buddha ci invita ad investigare a cui prima non si pensava come ad esempio: le singole parti del corpo; gli elementi: terra, acqua, fuoco ed aria; la postura; la mente: aperta o chiusa; le sensazioni: piacevoli, spiacevoli o neutre; i fenomeni: gli ostacoli, i fattori del risveglio, gli aggregati.. e moltissimo altro.
A quel punto il praticante, che prima aveva una consapevolezza a 360°, comincia a notare che proprio quei singoli elementi suggeriti da Buddha in apparenza possono distogliere dallo sguardo d’insieme: dov’è l’equilibrio come fare? Continua a leggere Vipassana: i 3 problemi principali e i 3 livelli da esperto

Vedere difetti in meditazione e non riuscire a perdonarsi

Vedere difetti in meditazione e non riuscire a perdonarsi

Daniela (una allieva del Come Meditare Coaching) fa una domanda il cui punto di vista capisco perfettamente, perché parla di qualcosa che capita anche a me (anche se per me non è più un problema; sebbene, attenzione, continui a capitarmi).

E dice: “Ho un problema: durante la meditazione emergono alcuni tratti del mio carattere, non desiderati e diciamo pure negativi, come vigliaccherie ecc.; bene, ne prendo atto, ma non riesco a perdonarmi, ad accettarmi con accoglienza.

Sono contenta per il fatto di rendermi conto, ma mi manca ancora l’accettazione benevola.”

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