Conoscere (ed evitare) gli attaccamenti
questo articolo è stato estrapolato da una sessione del Come Meditare Coaching
qui trovi maggiori informazioni su questo servizio di sostegno nel tempo: http://www.comemeditarecoaching.it
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A seguito del sollecito da parte di alcuni abbonati al Come Meditare Coaching partono (o almeno ci proviamo) gli incontri ricorrenti per meditare assieme online settimanalmente il numedì serà alle 19 (puntiuali iniziamo, puntuali finiamo alle 20)
qui c’è il video di invito:
e qui tro la pagina con il link per incontrarci assieme (iscriviti alla apposita mailing list):
Spesso mi viene detto, da chi si approccia alla meditazione da poco, per “combattere l’Ansia” che l’ansia “stranamente a lui cresce”.
Ora immagina la situazione: moltissimi si approcciano alla meditazione perchè hanno saputo, magari dal proprio psicoterapeuta o dalle ricerche scientifiche riportate nei giornali che per l’ansia la meditazione è potentissima e risolutiva.
Poi la fanno e trovano più ansia di prima, ciò che credono è che “per loro non funziona”, anzi sembra peggiorare e quindi smettono.
Vorrei rassicurarli e spronarli a continuare, prima di descrivere a parole perchè potrebbe succedere questo fenomeno, vorrei invitarti a vedere questo video che ben descrive cosa accade ad un meditante, come vissuto personale, prima di raggiungere la pace: qual’è l’atteggiamento disfunzionale e quello funzionale.
In meditazione, qual’è la posizione della bocca e della lingua?
In genere io non rispondo a questo genere di domande perchè non voglio confondere troppo dando eccessivi dettagli spesso superflui, però è giusto sapere il modo in cui mettere la lingua: esiste un modo che si ritiene possa favorire una minore salivazione.
Qual’è questo modo?
clicca qui per andare alla versione video o continua la lettura Continue reading “Posizione di meditazione della bocca”
“Puoi lasciare spazio ai concetti di ‘non attaccamento’ e di ‘lasciare andare’?
Che significato hanno?
Sono utili?
E quali sono le applicazioni meditative (se ce ne sono)?”
Sono concetti utili.
Anche se, ovviamente, per rispondere io userò delle parole, e questo potrebbe far sembrare questi concetti un po’ astratti (concettuali, appunto); mentre invece, capirli, è estremamente utile: ti cambia proprio la vita, entrare in questa prospettiva.
Qual è il punto?
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Continue reading “l’utilità del “non attaccamento” e del “lasciar andare””
La domanda di Massimo:
“Se l’obbiettivo fondamentale della Vipassana è quello di vivere il presente – momento per momento – e tenuto conto che il passato è passato e che il futuro è ancora in là da venite, si creano nella mia mente ancora profana due contraddizioni.
Uno: il passato, ormai è accaduto, certo, nulla si può fare per cambiarlo: MA [scritto bello maiuscolo n.d.Claudio] porta un insegnamento con sé, e se ben elaborato diventa esperienza, che può in seguito essere valorizzata per evitare di rifare in futuro gli errori fatti.
Due: il futuro va, comunque, un minimo pianificato, e non parlo solo delle pianificazioni pratiche – tipo pianificazione di un viaggio o il proprio futuro professionale – ma anche se è meglio dire questo o quello a tizio, quando lo vedrò, oppure pensare a una strategia da seguire per questa o quella attività, che svolgerò tra X tempo.
Come suggerisci di conciliare questi aspetti?”
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Continue reading “Vipassana: l’Adesso, il passato e il futuro”