I Benefici della meditazione – Perché meditare fa bene

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Quali sono i benefici della meditazione? Perché meditare?

Già perché? Quando ho cominciato io non mi ero neanche chiesto il perché ho solo seguito l’istinto e le “coincidenze” e per molti è proprio così che si inizia: senza un perché apparente.

Ma perché meditare quali sono i benefici della meditazione?

I benefici sono tantissimi e la scienza se ne sta interessando da anni scoprendone sempre di nuovi. Tantissimi benefici e nessun effetto collaterale.

Ma vediamo di farne una sintesi. Per orientarci meglio li dividiamo in “medico-scientifici, mentali e di benessere quotidiano-spirituale”.

I Benefici della meditazione MEDICO-SCIENTIFICI

I benefici della meditazione in questo ambito sono talmente tanti e gli studi in continuo aggiornamento che merita un articolo (forse persino più di uno) a parte (anche più di uno a proposito hai letto: Meditazione Salute e Scienza): adesso vediamone i principali.

Viene ormai usata da anni come rimedio contro lo stress e delle gravi conseguenze fisiche che arreca, e degli stati d’ansia (ivi inclusi gli attacchi di panico).

Come stabilizzatore dell’umore e per prevenire stati depressivi (personalmente però mi sento di sconsigliarla a chi è già in uno stato depresso cronicizzato fintanto che non ne è uscito).
In questi ultimi anni la meditazione è entrata come terapia del dolore e anche nei reparti oncologici.

Ecco un breve elenco dei fattori principali (ce ne sono davvero molti altri)

  • Malattie cardio-vascolari – (riduzione di 1/3 delle morti per problemi cardiovascolare secondo LaRepubblica del 29/01/06)
  • Stabilizzazione dei disturbi del sonno (iposonnia – ipersonnia)
  • Disturbi all’apparato digerente
  • Capacità di concentrazione
  • Prevenzione e cura degli stati d’ansia
  • Prevenzione degli stati di apatia
  • Maggiore produzione di endorfine – sostanza (neurotrasmettitore) che produce benessere: è la sostanza che permette di anestetizzare il dolore ad esempio si sprigiona mentre facciamo sport
  • Maggiore produzione di Serotonina -sostanza (neurotrasmettitore) che produce appagamento: stabilizza l’umore si sprigiona spesso nei rapporti di amore profondo tra partner o tra madre e figlio)
  • Maggiore produzione di GABA – sostanza (neurotrasmettitore) la cui carenza espone il soggetto alle dipendenze (alcol, droga, cibo e persino shopping, sesso compulsivo o altro)
  • Maggiore produzione di Melatonina -sostanza (ormone) che stabilizza il sonno
  • Maggiore produzione di HGH -sostanza (l’ormone della crescita) che protegge dall’invecchiamento dei tessuti
  • Maggiore produzione del DHEA – sostanza (ormone) la cui carenza ci espone a tumori, osteoporosi, diabete, obesità e altro. Da questo ormone dipendono molto le nostre difese immunitarie
  • Riduzione nella produzione di cortisolo – sostanza (ormone) nocivo per l’organismo. Ha molti effetti nocivi che sintetizzo con una maggiore abbassamento delle difese immunitarie ed invecchiamento dei tessuti
  • Inspessimento della corteccia cerebrale (da 8 a 16 millesimi di millimetro secondo una ricerca dello YALE e del Massachussets Istitute of Tecnology)
  • Capacità di produrre coscientemente onde cerebrali vicine ad uno stato di profondo rilassamento e concentrazione.
  • E molto altro…

I Benefici della meditazione Mentali.

  • La mente è più serena e lucida
  • Sviluppa un senso di benessere
  • Aumenta le facoltà mentali
  • Chiarisce le idee (persino nei momenti più critici)
  • Stabilizza l’umore
  • Contribuisce a creare armonia nelle relazioni
  • Aiuta la concentrazione specie nel lavoro, negli studi e nell’attività sportiva agonistica
  • Sviluppa la consapevolezza

Ed è questo il punto cardine: la consapevolezza.

Quando siamo consapevoli di quello che stiamo vivendo siamo veramente vivendo pienamente l’esperienza e la vita, quando non siamo consapevoli ed in preda alle “pippe mentali” (ahimè la maggioranza delle volte) noi non viviamo, ci lasciamo vivere.

Credo che tra i mille benefici che offre la meditazione, tutti gli altri spariscono all’ombra della consapevolezza: perché sviluppare la consapevolezza significa vivere e godersi la vita.

È vero ci sono prove scientifiche che dicono che chi medita vive più a lungo (LaRepubblica del 29/01/06). Ma trovo assurdo meditare per quello, non è la quantità che conta ma la qualità.

A che mi serve vivere del tempo in più se quel tempo lo trascorro in preda alle “pippe mentali” o a rinviando la mia felicità e la vita ad “un domani”?

Magari dicendomi: “oggi proprio non posso permettermi di essere felice lo sarò un’altra volta”. E la vita passa.

A che serve qualche giorno in più se è uguale a tutti gli altri in cui non ho goduto la vita?

Consapevolezza.
Questo è il beneficio di tutti i benefici.

Anzi direi che a nulla serve meditare se non per sviluppare la consapevolezza. Vuoi sapere come meditare? Allora vuoi sapere come sviluppare la consapevolezza. Per me sono uguali: stessa pratica.

Vuoi vivere davvero? Medita (scarica gratis la meditazione che trovi in alto a destra se non l’hai ancora fatto)

I Benefici della meditazione di benessere quotidiano-spirituale.

Benessere quotidiano barretta spirituale?

Si lo so sembra che non ci azzeccano nulla 🙂 ma è il modo migliore che ho trovato per permettere di chiarire un concetto che ai credenti (di tutte le religioni) chiamano “spiritualità” o “contatto con Dio” o “in grazia di Dio” o in mille altri modi, e che invece, un ateo, un agnostico o chiunque altro non comprenderebbe visto che non appartiene al “suo vocabolario”.

E che invece anche l’ateo conosce (o può riconoscere) come esperienza diretta.

Riguarda lo stato dell’ Essere.

Esatto continuando il discorso sul beneficio mentale della consapevolezza si sviluppa con la meditazione una diversa e più intensa presenza mentale e di conseguenza si vede la Realtà con occhi diversi.

Siamo più presenti a noi stessi. “Siamo” di più.

Esattamente, se hai già meditato un poco ti sarai accorto anche tu che dopo già un paio di settimane (in cui mediti tutti i giorni o quasi) le cose intorno a te sono più belle.

I colori sono più vivaci ed intensi, noti di più dei particolari stupendi del paesaggio che prima erano mimetizzati nello sfondo. I suoni, le sensazione del corpo, tutto è naturalmente e “quasi impercettibilmente” più “intenso” più vivido.

Un credente potrebbe usare queste tecniche per scoprire cosa c’è dietro la persona (la dimensione transpersonale).

A proposito sai che la parola: “persona” etimologicamente significa maschera? Cosa c’è dietro la tua maschera?

Per questo quindi, tutte le religioni la suggeriscono.

Nonostante alcuni pongono delle resistenze, anche molti preti cattolici la praticano e la suggeriscono (il mio preferito è il gesuita Anthony De Mello).

I Sufi hanno delle tecniche anche particolari (come quelle dei dervisci danzanti).

Ma non c’è affatto bisogno di aderire a nessuna religione per percepire questa dimensione dell’Essere.

Non c’è bisogno di credere in un Dio per percepire lo stato di “Grazia di Dio” perché è una esperienza viva che ciascuno di noi può percepire. Una maggiore Presenza Mentale.

Chi medita vive pienamente lo stato dell’Essere, il lavoro, lo stato sociale, le condizioni fisiche, perdono molta della loro importanza.

Io mi sento sempre più distante da quello raffigurato nel mio documento, sono sempre meno quello che fa quel tale lavoro e che ha raggiunto una posizione sociale per cui ha investito una vita.

Ecco il paradosso: lavori per una vita per raggiungere chissà che e poi un bel giorno ti accorgi che quel chissà che è “solo apparenza” e pure ridicola!

Perché? Perché è emerso il tuo vero Essere.

Quando sei Presente sei nell’Essere, tutto il resto è un teatrino, con la sua importanza, ma è una importanza da teatrino!

Poca roba rispetto alla dimensione di Essere, di Essere Presenti a sé (e agli altri). Prima, ad esempio, io davo tanta importanza alla marionetta.

Ne parlo come se fosse legato all’età. Non è così. Ci sono molti giovani che sanno Essere, e ne vedo sempre di più.

Non è legato all’età e chiunque puoi conoscere la dimensione dell’Essere anche senza meditare, solo che meditare ti aiuta a farlo emergere e a dimorare in quella dimensione molto più a lungo nel quotidiano.

E ti pare poco?

Mi piace essere concreto, ed ho sempre fatto fatica a scrivere sui benefici della meditazione perché il paradosso è che i benefici più “concreti” i più omnipervasivi e profondi sono i meno semplici da descrivere e possono sembrare, detti a parole, i meno concreti.

È proprio il contrario!!

I veri benefici concreti, non sono il “vivi più a lungo, aumenti l’ispessimento del cervello o muori meno di infarto, quelle per quanto vere e concrete, sono “sciocchezze” ma i benefici più concreti ed importanti della meditazione sono essere più presenti a se stessi ed al mondo, e sono molto legati al vissuto individuale come posso rendere una esperienza a parole?

Eppure l’esperienza è concreta. Concretissima. Come posso descrivere il colore giallo a chi non lo ha mai visto? Con le parole potrebbe sembrare qualcosa di astratto eppure il giallo è vero, ed è molto concreto.

Quindi non sono i benefici scientifici i veri benefici ma l’esperienza individuale del meditare che lo è e la vita che trascorri dopo avere meditato che è uguale e diversa da tutte le altre, perché? Perché più consapevole.

Cosa c’è di più concreto dell’ Essere pienamente nella tua stessa vita?????

Medita costantemente, meglio se non ti aspetti alcun beneficio, e vedrai come, quasi senza accorgertene la tua vita sarà migliore.

Poco importa se sei ateo o cattolico o buddista o altro, medita e la tua vita sarà più “vita” e saprai coglierti sempre di più “l’attimo fuggente”, il “qui ed ora” lasciando sempre meno potere alle “pippe mentali”.

Se non lo hai già fatto scaricati la meditazione guidata gratis che trovi qui sotto altrimenti puoi farti questo corso

Image: freedigitalphotos.net / “Surgeon Practicing Yoga” by Ambro

 

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Susy

Ho letto molto attentamente e trovo che la spiegazione è molto esaustiva. io è da tanto che medito, mi ha iniziato un carissimo amico che era molto avanti con la pratica e così ho cominciato. Ora sto provando un po’ di tutto anche perché non ho più potuto chiedere a lui dei suggerimenti perché si è suicidato, choc totale, ancora sono confusa, mi sembrava così equilibrato e felice sempre con un grande sorriso e non aveva problemi apparenti, e diceva che la morte non esiste, forse ha voluto provarlo? ma io ancora oggi vorrei potergli parlare ancora e mi manca sempre.

Claudio

Ciao Susy, ti lascio ad un meraviglioso video di persone che raccontando di cosa hanno sperimentato mentre erano state dichiarate morte. Una di loro si era suicidata, ed un altra, pur dicendo che è bello l’al di là, sa benissimo che togliersi la vita non servirebbe a nulla, anzi, ti ritrovi a dover rivivere gli stessi disagi finchè non li superi: tanto meglio superarli adesso, quindi.
https://youtu.be/raz8J1urSI4

Sonya

Articolo moltissimo interessante…😅
Meditare è la soluzione ad ogni problema. Lo dicono i Grandi… tante persone ed io ne siamo testimoni

Michele

Ho notato numerose critiche nei commenti, per lo più riferite ad una prosa non corretta e ad un uso poco ortodosso dei verbi.
Perdonatemi, ma rinunciare a priori ad una lettura che potrebbe rivelarsi interessante, solo perché grammaticalmente imperfetta, mi sembra una presa di posizione molto superficiale; tipica di chi pone molta più attenzione all’apparenza che all’essenza.
A tutte queste persone consiglio di meditare, come del resto viene fatto nell’articolo; sono soprattutto le persone come voi ad averne bisogno. Rilassatevi! Ciò che vi manca non è un’esposizione sintatticamente perfetta, ma la vostra mancanza di consapevolezza.

Claudio

ciao Michele, non mi sembrano affatto numerose, una o forse due, per fortuna la stragrande maggioranza sa cogliere l’essenza persino dalla mia esposizione non sempre perfetta sintatticamente.

Pensa che paradossalmente ciò che più viene apprezzato, sia nel materiale gratuito che nei miei corsi, è proprio il linguaggio chiaro e diretto..

Personalmente non mi metto a consigliare a chi “rifiuta” di seguirmi di fare un percorso, so di non potere arrivare al cuore di tutti, sono felice di concentrarmi su chi dimostra di avere una maggiore apertura, se non altro, nei miei confronti.

Vorrei anche evitare di accusare altri e giocare a fare un muro contro muro tra le parti più egoiche di noi stessi e favorire un clima di benevolenza.

Vorrei cioè evitare che, chi mi segue ed apprezza, mi difenda o accusi gli altri.. certi commenti non hanno bisogno di ulteriori commenti: si commentano da sè.

Cerco di evitare di dire: “tu, proprio per questo, ne avresti più bisogno” ho paura diventi un volere vedere i difetti degli altri anche io ho i miei e preferisco non evidenziare quelli al di fuori di me.

Temo non sia di aiuto: quando ci sentiamo accusati spesso alziamo barriere e ci occupiamo di difenderci dall’accusa piuttosto che vedere se c’è qualcosa di cui fare tesoro. Quindi a che serve fare alzare barriere? Non mi aiuta a favorire la loro crescita, meglio lasciare perdere e, nel mio caso, accogliere la critica.

che tu sia felice e grazie dell’apprezzamento

Paola

Quanto sei noiosa,mia cara! tu confondi l’involucro con l’essenza…mi dispiace perchè forse
il tuo percorso verso la ” consapevolezza pura” sarà più arduo.però provaci lo stesso!
Ho sempre pensato che gli intellettuali categorici oppongano troppi paletti verso una crescita interiore….ma magari mi sbaglio?
una ottantenne,in parte ormai consapevole. Ma solo in parte ,infatti penso che non si debba mai smettere di cercarsi,anche se con ortografia e prosa non del tutto ortodossi

Claudio

ciao Paola, capisco la tua osservazione.

Quando ricevo delle critiche mi danno l’occasione di riflettere.

ad esempio posso dirmi: “posso migliorar la mia prosa? è davvero così pessima?” e si mi sono risposto: “so che è altamente migliorabile, ma conosco i miei limiti: non riesco a parlare un ottimo italiano (pur essendo italiano.. sarà il bilinguismo con cui sono cresciuto?).

Da un’altra parte so che il mio modo di comunicare è comunque altamente apprezzato (lo dicono i miei lettori e miei clienti che apprezzano il modo semplice e diretto con cui approccio argomenti apparentemente molto complessi.)

Non credo che il problema sia della categoria “intellettuali” (alla quale chissà, forse anche se con i miei limiti grammaticali, appartengo anche io) ma il guardare alla crescita personale e ai limiti degli altri piuttosto che a quelli nostri.

Quando ricevo una critica, quindi, posso pormi delle domande e capire se accettarla o lasciarla andare.

Ma prima di avanzarne una mi domando: “in che modo mi riguarda, come posso fare tesoro anche io di quello che dispenso agli altri? e in che modo posso dire questa cosa senza risultare accusatorio -per cui dall’altra parte sarebbe naturale alzare un muro e rifiutare questa critica- e come posso presentarla in modo che arrivi sincera e in cui possa evidenziarne la mia esperienza pittosto che i miei ideli concettualizzati?”

Non sempre ci riesco e quando non ci riesco mi accorgo di essere stato accusatorio, idealista e generalista. Quando ci riesco di contro evidenzio i miei limiti umani (che arrivano di più al cuore delle persone) piuttoste che un idealista ” si dovrebbe fare così”.

Anche io mi sono detto “peccato” che dica che la forma le preclude la sostanza. Allo stesso tempo penso che o “non era pronta” o, ancora meglio,”non era pronta per la mia modalità”, in altre parole a prescindere dal suo cammino, quello che registro era un “non vado bene per lei” e ci sta! Non posso andare bene per tutti.

Ed ha tutti i diritti di dirmelo!

il mio invito, per me, per te e per lei e che ciascuno possa fare tesoro della propria dinamica guardando dentro di noi piuttosto che puntare il dito fuori di noi.

Marinella Debbia

Buone le intenzioni e gli obbiettivi…peccato che la prosa lasci molto a desiderare. Ci sono vari errori di uso dei verbi e poca chiarezza nel discorso.
Una bella prosa dev’essere chiara, coerente e organizzata.
Peccato, perché ero seriamente interessata…

Paola

Quanto sei noiosa,mia cara! tu confondi l’involucro con l’essenza…mi dispiace perchè forse
il tuo percorso verso la ” consapevolezza pura” sarà più arduo.però provaci lo stesso!
Ho sempre pensato che gli intellettuali categorici oppongano troppi paletti verso una crescita interiore….ma magari mi sbaglio?
una ottantenne,in parte ormai consapevole. Ma solo in parte ,infatti penso che non si debba mai smettere di cercarsi,anche se con ortografia e prosa non del tutto ortodossi

LUCIANO

Ciao Claudio,medito da 2 anni e posso garantirvi che tutti i giorni effettuo questa pratica con un tempo di 40 minuti ed è cambiata la mia vita e l’abitudine di esser me stesso.Sono sereno e consapevole in tutto ciò che faccio,in automatico è cambiato il mio modo di pensare e di vivere il presente.Grato di tutto saluto cordialmente.

mely

Scusate se scrivo qui ma non so dove altro scrivere. Da circa 6 mesi pratico meditazione. ,ho iniziato per alleviare i dolori dell’artrite che mi affligge da ormai 10 anni; e arrivare a 28 anni in carrozzella non è bello. Comunque mi ha aiutato enormemente nei momenti in cui proprio non riuscivo a muovermi. Oltre alla mediazione classica ho aggiunto il body scan e mi succede una cosa stranissima (vi prego di non pensare male, né prendermi in giro): appena finiti i miei 45/60 min. mi viene una voglia irrefrenabile di sesso, sinceramente nosapevo a chi rivolgermi, qualcuno sa spiegarmi perchè succede e se a qualcuno e successa la stessa cosa. Solo risposte serie, grazie in anticipo.

Claudio

ciao Mely, ovviamente sei tu a saperne i perchè.

Posso dirti che con la meditazione, specie quella di Body Scan, siamo più consapevoli di cosa succede al nostro corpo, quindi anche deli stimoli che ci propone. Vediamo se, nel tempo, anche altri rispodono alla tua domanda..

Mauro

Ciao mely. Anch’io faccio il bodyscan ormai da circa 1 anno per problemi di artrosi cervicale. Ti posso dire che, insieme alla meditazione delle sensazioni ( ho fatto un corso di Mindfulness Mbsr ) mi fa benissimo e mi toglie il dolore cronico almeno per un po’. E’ meglio degli oppioidi, che ti danno un sacco di effetti collaterali. Per quanto riguarda il sesso…..beh, quello no , non ci penso……..non ci penso quando faccio il bodyscan intendiamoci! 🙂

Al

Ciao, ho ricevuto l’audio e sto indagando su di te. Sei una persona che mi incuriosisce molto, ma nel senso positivo del termine. Probabilmente era necessario che tu entrassi nella mia vita per perfezionare il mio cammino spirituale. Complimenti e grazie!

carla

grazie per la precisione con cui tratti tutti i problemi ed anche per la serietà che ci metti nel affrontarli. Anch’io penso che la meditazione sia principalmente una tecnica per capire quanto importante sia vivere con consapevolezza , stare con i fatti , dare poco spazio all’io giudicante ,vivere pienamente il qui e l’ora . Io ne ho proprio necessità .ciao Claudio e grazie per le e-mail preziose che mandi. Mi fanno sempre un po’ di compagnia e mi portano allegria oltre che scienza.

Davide

Ciao Claudio, complimenti per il tuo sito ricco d’informazioni. Soffro di psoriasi un pò sparsa in tutto il corpo, questo dovuto purtroppo ad ansia accumulata ed a forti traumi dovuti al passato, perdita di persone a me care, ed altre esperienze negative.. Da qualche mese , diciamo anche meno, pratico la meditazione trascandentale, visto cosi in giro in internet scoprì che per chi soffre di psoriasi migliora la guarigione, devo dire che i benefici già li sto avendo , anche se in linea di massima medito da 1 a 2 volte al giorno, spesso 1 volta al giorno ma ogni giorno. Ti chiedo gentilmente alcune informazioni : Quando medito senza recitare mantra , seguendo solo il mio respiro, dopo un po’ mi sento tipo restringere la pancia, premetto sono un po’ grosso peso 100 kg, oltre sento un senso di freddo e a volte caldo , che lo sento di piu’ nelle braccia, ma e’ un senso di freddo del tipo rilassante e molto piacevole, a volte anche nei piedi, oltre mentre metodo sento la pelle tipo piu’ fresca. Me stato consigliato al giorno di ripetere frasi positivi, di parlare con il mio corpo, frasi tipo Io mi amo ecc, quando mi dico queste frasi , sento cmq una senzasazione piacevole descritta prima, nel senso a volte ad esempio per via della psoriasi mi si gonfiono di brutto, ma quando medito, e poi mi ripeto frasi positive mi ritornano alla normalità con un senso di freschezza e a volte come una specie di scossa elettrica interiore ovvio benefica, se cosi posso descriverla. Ti ringrazio per il tempo di leggere questo mio commento, augurandoti una buona giornata.

Claudio

Ciao Davide, ho cercato la domanda ma non l’ho trovata in quello che hai scritto.

Immagino tu voglia sapere se va bene come fai.

Si certo: accorgersi delle sensazioni è un ottimo esercizio di consapevolezza: stai affinando la tua attenzione e consapevolezza e questo allevia lo stress.

Ma la stessa cosa non vale per il “pensiero positivo”: che fai benissimo a fare, allo stesso tempo è utile considerare che orientare la mente verso qualcosa di diverso da quello che c’è non è più una tecnica di meditazione sulla consapevolezza ,a è un orientare il pensiero.

Fai bene a farlo ma dividi le due tecniche: la prima serve a stare con “ciò che c’è” la seconda a cambiarlo.

ecco cosa dico sulle varie tecniche:
http://www.comemeditare.it/category/meditazione/tecniche-di-meditazione/

ed ecco un video in cui parlo del pensiero positivo (perchè e quando è utile):
http://www.feliceadesso.com/2014/01/pensiero-positivo.html

Arianna

PS- Ah, sulla diaframmatica.. sì il diaframma teso è fonte di parecchi malesseri e anche dolori; con la respirazione diaframmatica, però fatta davvero a regola d’arte, si può arrivare a sbloccare da soli come farebbe un fisioterapista (non per niente l’ho imparato da amici fisioterapisti molto bravi). Il diaframma si blocca per vari motivi , molto spesso per stress e ansia, e da bloccato non esercita più appieno tutte le sue funzioni di muscolo, che vengono allora caricate su altri muscoli, specie quelli che interessano l’area di collo e spalle, che ovviamente ne vengono eccessivamente affaticati fino a che sorgono disturbi e dolori da tensione e sovraffaticamento (ed ecco perché ci si sente tensione muscolare proprio in quelle zone, e si tenta spesso di massaggiare lì, mentre sarebbe da trattare il diaframma!). C’è tanto da dire, diventerei davvero invasiva, lo sono stata già anche troppo. Se vuoi ne riparliamo, ciao!

Arianna

Ciao Claudio,
anche io vorrei confermare a chi ha dei dubbi sulla meditazione + respirazione, che vanno fatte insieme e che non devono scoraggiarsi per le prime (o anche durature) difficoltà, perché la meditazione non è facile per tutti, per la maggior parte delle persone occorrono mesi, per alcuni anni, a imparare bene. In ogni caso i benefici cominciano presto anche se impercettibili.
Sono anche d’accordo col consiglio di Claudio di praticare lo sport.
Io personalmente medito usando la respirazione diaframmatica, che mi è venuta subito molto naturale, e per l’appunto ho iniziato a meditare e respirare proprio…in palestra! Dopo l’esercizio fisico. Questo ormai da un paio d’anni.
La respirazione diaframmatica non è difficile (almeno per me è stata facile, forse perché l’ho appresa presto, ma non ci sono limiti d’età!) e fa anche molto bene per chi ha disturbi di schiena e soprattutto cervicale. Ci sarebbe un lungo discorso sui collegamenti fra diaframma e tensioni a livello spalle-collo, e tensione in genere.
Un piccolo appunto, Claudio: vorrei ci fosse maggiore distinzione fra atei e agnostici, sono estremamente diversi.
Io sono agnostica e l’ateo fanatico mi è estraneo come un fanatico religioso; e inoltre non è vero che spiritualità non appartiene al vocabolario dell’agnostico, anzi. Io sono agnostica e l’agnostico è continuamente alla ricerca, quindi è, spesso inconsapevolmente, predisposto alla spiritualità, e usa questa parola, io la uso e soprattutto cerco di ‘praticare’ l’arricchimento dello spirito. E come hai affermato anche tu, anche l’ateo a modo suo sperimenta la spiritualità (Margherita Hack era atea e su molte cose, in quanto agnostica, non potevo essere d’accordo con lei, ma era vegetariana per rispetto degli animali e in questo percepivo che non era affatto sorda al senso profondo della spiritualità, anche se probabilmente non pensava in questi termini).
Invece penso che ci sia un buon numero di credenti che conosce ormai solo la superficie della religione (presentarsi a Messa, salvare alcune apparenze), ma non abbia la minima idea di cosa sia lo spirito e di come esso vada coltivato.
Grazie 🙂

Claudio

Ciao Arianna, grazie per la condivisione sulla respirazione diaframmatica.

Anche io conosco molti agnostici che, proprio perchè si interrogano sono alla ricerca costante.
Conosco anche degli atei dediti a fare il bene, anche perchè sono in grado di valorizzare al massimo questa vita in quanto unica.

Al di la delle etichette (calcola che io mi sento Cattolico, Ateo, Buddista, Agnostico, eccetera perchè mi riconosco in alcuni valori comuni e insiti nella natura dell’uomo) ritengo che in ciascuna “categoria” ci siano sia quelli che sono alla ricerca, che si interrogano, ed altri che una volta che si sono detti “io sono..” (puoi metterci tutte le etichette di cui sopra” smettono di cercare accogliendo la “pappa pronta” di altri.

Conosco anche degli agnostici che si dichiarano tali, semplicemente perchè non cercando alcunchè, sono possibilisti o meno. Quindi non sono curiosi e non indagano, ne si prodigano per migliorare loro stessi e il mondo (magari lo fanno per istinto).

Grazie per la precisazione, mi spiace se questa definizione possa muovere qualcosa in qualcuno, purtroppo temo che anche la parola “spiritualità” o “spirito” si possa prestare, per alcuni, ad una interpretazione strettamente di fede religiosa anziché laica.
Immagina un ateo o un agnostico che collega la parola “spiritualità” ad un bigottismo religioso anzichè alla ricerca di una comprensione più alta..

Insomma con le parole è facile fare nascere maleintesi.. La tua precisazione è puntuale nel mettere il dito su questo potenziale maleinteso e mi fa piacere ribadire che secondo me, alla fine la via di chi “pratica” è pacifica e trasversale a qualsiasi fede, la via di chi “teorizza”, invece spesso finisce nell’estremismo e nel bigottismo: divide (“noi” e “loro”)

se ti interessa parlo di questo in questo articolo:
http://www.comemeditare.it/meditazione/tecniche-di-meditazione/la-meditazione-cristiana-la-meditazione-atea-la-meditazione-religiosa/

Grazie a te 🙂

Arianna

Hai ragione Claudio, condivido tutto quanto dici, la spiritualità è trasversale, come ci sono buoni credenti e credenti superficiali, così ci sono atei e agnostici predisposti alla spiritualità e altri semplicemente menefreghisti. Quelli che si servono sia del credere che del non credere come una specie di alibi per ‘fermarsi’ da qualche parte, e restare immobili per il resto della vita.
Effettivamente ognuno vive la via scelta (o per cui si è portati di natura) in modo diverso: siamo individui alla fine, prima che soldati in un reggimento. ^_^
Non preoccuparti, tu non hai detto nulla di offensivo, niente che possa infastidire, anzi si capiva che volevi estendere il concetto anche ai non-religiosi. Purtroppo molte persone invece fanno di tutt’erba un fascio, grazie per l’articolo che hai linkato! Molto bello: la spiritualità non c’entra con le religioni; la meditazione in un monastero cristiano con un ex monaco buddista: bellissimo!
Io amo molto le abbazie, i monasteri, le chiese sai, sono luoghi che mi hanno sempre affascinata, attirata, e ci entro spesso nelle chiese, d’istinto, sento che il raccoglimento in una chiesa non affollata mi ricarica molto e spesso inizio a meditare senza quasi rendermene conto, c’è sempre una energia particolare.
Serena giornata a te! ^_^

Mauro

Ciao claudio
Innanzitutto complimenti per i tuoi video e i tuoi consigli, è da una settimana che sto meditando tramite la meditazione Vipassana e devo dire che sto trovando dei benifici, mi sento piu’sereno , specie di fronte ai problemi e affronto tutto con molta piu’serenita’ rispetto a un po’ di tempo fa, continuero’cosi per venti minuti al giorno, a presto e grazie ancora

Maria Rita

Il mio obiettivo è proprio quello di vivere pienamente lo stato dell’essere. E’ già da molto tempo che non mi identifico più con i ruoli che ho. Un anno fa mi è successa una cosa meravigliosa, un’attrazione incontrollabile verso la spiritualità, un bisogno di essere nutrita di un cibo mai assaggiato prima. Ho così iniziato un nuovo cammino e per la prima volta ho la certezza di essere sulla strada giusta, a volte difficile, ma giusta. Ho visto per caso (esiste il caso?) qualche tuo video su youtube e mi ha colpito la coesistenza in te di concretezza e spinta verso l’alto. La vipassana è la meditazione che più mi ha sempre incuriosito, così ho scaricato la meditazione guidata. Oggi l’ho provata per la prima volta ed è andata molto, molto bene. Ovviamente è presto per vedere i benefici, ma sono molto soddisfatta perché i pensieri disturbanti sono stati pochi e li ho allontanati facilmente, riuscendo a rilassarmi come non pensavo. Grazie di cuore.

carmen

trovo questo post sia il nodo centrale della questione e apprezzo moltissimo la precisione pur nella sintesi (forse merito anche della meditazione).
Ho cominciato a meditare per le cosidette ragioni scientifiche che paradossalmente sono meno evidenti,delle ragioni spirituali. Infatti,ho sentito sulla mia carne che il vero risultato concreto è questo senso di esserci che…aggiusta tutto!
Grazie per blog, sei il mio riferimento in questo mare di informazioni.
buona vita

Piero

Ciao Claudio,
medito tutti i giorni, talvolta anche 2 o 3 volte, da circa 3 mesi ed ho ottenuto molti benefici la cui natura è in accordo con le esperienze sopra elencate.
Il mio metodo è un po personale, nel senso che non mi focalizzo quasi mai sul respiro, se non quando mi va di seguire la tua meditazione guidata, che trovo tra l’altro molto utile, bensì sulla zona della testa. In particolare nel centro della testa (ghiandola pineale), o in mezzo alla fronte. In questo modo mi è facile restare concentrato a lungo.
Durante la fase, dopo il rilassamento di rito, mi prendo prima alcuni minuti per rivolgere sentimento di apprezzamento e gratitudine alla terra intesa come natura ed esseri viventi, quindi quasi sempre ascoltando un mantra (OM) oppure battimenti binaurali entro nella fase più “profonda”.
Mi capita spesso di sentire come una forte vibrazione (una cosa mai provata prima) che mi pervade tutto il corpo facendomi quasi perdere la sensazione della mia forma o posizione. E’ molto piacevole ed intensa, tanto che la prima volta mi ha spaventato.
Secondo te, e secondo gli utenti di questo forum, di che cosa si tratta? Può essere solo suggestione od è qualcosa che chiama in causa l’astrale e le energie sottili ad esso associate?

Claudio

Ciao Piero, complimenti, sono molto contento che trovi riscontro dei benefici nel tuo quotidiano.

Molto bella l’esperienza che provi. Le esperienze sono molto soggettive e varie: può darsi che in futuro vivrai esperienze diverse e non sempre a questi livelli di piacevolezza.

Non mi sento di dirto “di che cosa si tratta” non solo perchè nel mio percorso esperienze come queste sono rare e saltuarie, ma anche perchè personalmente penso che sia bello viversi le esperienze per quello che sono evitando, per quanto mi riguarda, di usare etichette che potrebbero portarmi a delle aspettative e spostarmi così dall’esperienza vissuta alla aspettativa pensata, dal presente al futuro.

Come vedi sto parlando di un mio approccio del tutto personale non so se è adatto anche a te, di certo, però, col mio approccio, non mi sento a di poterti risponderti in modo diverso.

Certo “perdere forma o posizione” dopo avere provato gratitudine alla terra, alla natura e a tutti gli esseri mi sembra una bella esperienza olistica.

L’Olismo dice che l’insieme è più della somma delle sue parti. Col pensiero razionale il rischio e di etichettare le singole parti perdendo di fatto l’esperienza dell’insieme. E torniamo così alla mia personale posizione.

Spero di avere almeno in parte soddisfatto al tua curiosità

Complimenti ancora che tu sia felice

mauro

ciao Claudio,
complimenti per la chiarezza e la semplicità.
medito o meglio sto provando a meditare da ca 4 mesi.
spesso mi accade che, durante la respirazione, all’altezza del plesso solare sento una sensazione strana, quasi un dolore/appesantimento.
ti è mai capitato? sbaglio qualcosa nel modo di respirazione ma non riesco a correggermi.
ti faccio notare che la mattina faccio sempre pranayama, la respirazione ritmica per essere più precisi

Claudio

Ciao Mauro

Controllare il respiro od esserne consapevole sono due aspeti-obiettivi molto diversi. Quando dici “per essere più precisi” immagino che il lavoro che fai sia di controllo del respiro.

Va benissimo, solo che quando poi mediti consentiti di lasciare fluire il respiro in modo naturale, senza controlarlo o manipolarlo. Mentre mediti puoi concederti di osservare le cose “così come sono” senza manipolarle a cominciare dal respiro.

Ricapitolando, quando fai esercizi di respirazione fai “solo” quelli, quando mediti per consapevolizzare “consapevolizza le cose come sono” senza volerle alterare:

solo osservandole. Non correggere nulla. Non c’è nulla da correggere o manipolare: osservazione pura

Immagino che durante il giorno non fai fatica a respirare, usa lo stesso respiro liberamente anche durante la tecnica di consapevolezza. Se ti riviene dolore osserva il tuo respiro e nota cosa succede: lo stavi controllando? Lascia che le cose fluiscano in modo naturale, abbandona ogni giudizio o idea di alterare le cose così come sono.

mauro

durante il giorno cerco di fare sempre la respirazione addominale, quindi quasi sempre consapevole,
va a finire che adesso ho difficoltà a respirare normalmente ahahahah
comunque grazie
ci proverò
namastè

Claudio

eheheh. Se ti viene naturale continua con la respirazione addominale, per noi occidentali è difficile e solo chi ha fatto gli esercizi yogici come i tuoi ci riesce (io non li ho fatti e non mi viene spontanea la respirazione diafframmatica: per chi legge e non sa cosa è: non ti spaventare non c’è bisogno di seguirla).
Forse il dolore è dovuto al fatto che il tuo corpo non c’è ancora abituato, non ti posso aiutare quella è una tecnica che conosco poco.

Le mie indicazioni sono molto semplici: “respira come ti viene naturale”

se ti viene naturale seguendo quella tecnica e respiri così normalmente non dovrebbe venirti dolore, altrimenti da qualche parte potrebbe esserci uno “sforzo” un voler controllare.

Osserva se mentre ti emerge quel dolore c’è in te una vocina che dice: “così non va” “devo cambiare” o “sbaglio qualcosa”. Se scopri quella vocina abbraccia ed accogli anche quella vocina e, se non ti serve più, dopo averla salutata, lasciala anche andare via.

Spero di esserti stato di aiuto. Sulla pranayana non ho conoscenze tali da poterti dire se con quella tecnica sbagli qualcosa.

L’importante e che non confondi le due cose: puoi conoscere solo ciò che osservi, non ciò che vuoi modificare.

MAURO

ciao Claudio,
ti ricordi di me , sono quello che sentiva qualcosa di strano al livello del petto/plesso solare durante la meditazione, dovuta forse alla respirazione.
mi sembra di aver trovato rimedio cambiando posizione e tempo e cioè lo faccio da sdraiato e la mattina.
credo che però da sdraiato non sia cosa buona
cosa mi dici?

Claudio

ciao Mauro, va benissimo meditare da sdraiati, io lo faccio ogni tanto. L’unica “controindicazione” è che è più facile cadere in balia del sonno.

MI sembra di capire che il problema non era respiratorio ma di posizione, di postura.

Hai fatto bene a cambiare la postura. Se ti va sperimenta anche cosa accede meditando una decina di minuti in piedi o camminando (camminando però il focus nonè il respiro ma i piedi e la parte bassa delle gambe)

ciao Claudio

Carmela

Claudio grazie per i tuoi articoli, li trovo molto interessanti e ben spiegati. Sono all’inizio di un mio percorso di meditazione e non solo e, per quante difficoltà possiamo incontrare noi occidentali, debbo riconoscere che la meditazione, e non solo, mi sta aiutando tantissimo ad acquisire un po’ di consapevolezza del qui e ora che da tanto purtroppo avevo perso. Grazie allo studio più approfondito e alla meditazione giornaliera finalmente riesco ad essere più presente a me stessa. Consiglio a tutti di avvicinarsi a tutto questo, i benefici sono tangibili e quasi istantanei, sentire di essere sintonizzati anche se per poco con sé stessi è una sensazione a dir poco di euforia, continuerò ad approfondire il mio percorso spirituale con lo studio e la meditazione, grazie ancora

Simone

Grazie x la risposta.
Un’ultimissima domanda: come mai dici che x chi è depresso è sconsigliata la meditazione?
Forse xchè,in questo caso,la consapevolezza che ne deriverebbe potrebbe accentuare lo stato di malessere?

Claudio

no, anzi, la consapevolezza è sempre liberatoria.
Bisognerebbe capire cosa intendiamo per depressione, se uno stato passeggero comune a tutti la meditazione può aiutare. Specie se è uno strumento a te famigliare.
Se invece intendiamo un caso di depressione conclamata e costante (vedi libro diagnostico DSM) il pericolo potrebbe essere: da una parte che non ci si fa curare convinti che il fai da te funzioni. Da un’altra parte la meditazione potrebbe essere fraintesa ed adoperata per un ulteriore isolamento.

Chi medita sa che la meditazione non è una fuga dalla realtà ma un modo per starci ancora più dentro. Se un soggetto in forte stato depressivo non si relazione agli altri specie a professionisti (primo strumento per uscire dalla depressione) o non pratica sport (lo strumento che consiglio di fare più caldamente) ricschia di rimanere impantanato nel suo stato depressivo. In stati del genere sono utili produrre dei neurotrasmettitori che, o si assumono farmacologicamente, e/o si producono soprattutto con relazioni appaganti (anche con professionisti), facendo sport, e anche con la meditazione, ma, direi, in ultima analisi.

Insomma al depresso direi di farsi consigliare la meditazione dal professionista che lo ha in cura aggiungendola a delle terapie vere e proprie, specie relazionali (psicoterapie). Probabilmente consiglierei la meditazione solo in una fase più avanzata della terapia. Non sono un psicoterapeuta, quindi prendi queste come considerazioni personali.

La meditazione è ottima per stabilizzare l’umore e prevenire la depressione, ciononostante rimaniamo esseri umani e soggetti, in quanto tali, a essere depressi.

Che argomento allegro… ora ci vorrebbe una barzelletta (altro che meditazione):)

Mauro

Ciao Claudio. Io, purtroppo , soffro di una forma di depressione da quando avevo 20 anni ( adesso ne ho 54 ) che mi ha reso invalido e ho perso mia moglie. Ma comunque ho fatto un corso di Mindfulness Mbsr ( Mindfulness based reduction stress ) che mi sta facendo bene, consigliato anche dalla psicoterapeuta. Ecco, forse sul piano relazionale ho ancora dei problemi, ma vedo che le varie tecniche meditative mi aiutano a risolverli e a farmi accettare per quello che sono con i miei pregi e difetti . Ps. Mi aiuta molto anche contro il dolore cronico.

Simone

Claudio,io non ho ancora capito una cosa:
come mai si dice sempre che nella meditazione bisogna fare attenzione al respiro? Ma se io riuscissi ad ottenere il vuoto mentale,quindi senza pensieri,senza dovermi concentrare sul respiro,e stare semplicemente fermo,immobile e rilassato,questo sarebbe un errore?

Claudio

Non è un errore anzi… solo che è difficile.

In effetti in pratica non sospendiamo il pensiero: lo orientiamo ad un oggetto di osservazione. L’oggetto che ci garantisce di stare nel qui ed adesso è il corpo. Le sue percezioni (il nostro corpo vive solo nel presente il nostro pensiero nel passato o nel futuro)

Se non ti va di seguire il respiro, puoi ancorare l’attenzione alle sensazioni del corpo (esempio la pressione del corpo che esercita sulla sedia o sul cuscino).

Puoi anche lasciare libera la mente da àncoraggi e tornare alle sensazioni del corpo (o al respiro) solo quando (“solo” si fa per dire: “tutte le volte che..” è più corretto) ti accorgi di esserti distratto.

Se ci riesci senza: complimenti! Io, il più delle volte, non ci riesco 🙂

Carla

Io sono fra quelli che hanno difficoltà con la meditazione.
Alla luce di quanto ho letto oggi e dei commenti lasciati, mi viene in mente un proposito: e se prendessi con me stessa l’impegno di mettermi lì, ogni giorno, per un periodo determinato, e smettessi di farmi domande e cominciassi a meditare, come viene viene? Pensi Claudio, o chiunque di voi voglia rispondermi, che potrei cambiare il mio atteggiamento? Pensate che potrei, magari senza accorgermi come, riuscire a meditare?

Claudio

Certo Carla che puoi! Basta farlo: come viene viene. Senza aspettarti qualcosa di diverso da ciò che emerge e con quella punta di attenzione-sforzo, leggero. Un Impegno, una attenzione a ritornare al corpo o al respiro quanto più riesci, anche se riesci una sola volta… Se l’impegno è costante e “retto” ovvero non eccessivo, tutto risulta più lieve e fattibile.

Buona pratica!

marco chiesi

tutto quello che viene detto e rappresentato è verità…..però nonè semplice come può sembrare liberare la mente quando questa è occupata da scene quotidiane o da andamenti quotidiani non sempre accettati–e certe volte meditare è proprio difficile

Claudio

I Benefici arrivano comunque!!!!

La percezione di non riuscire a meditare bene è molto diffusa e anche io talvolta (pure spesso) mi scopro a dirlo a me stesso… Ma… Non è possibile meditare “male” perchè si tratta di stare semplicemente con ciò che c’è. Se c’è confusione mentale o accavallarsi di pensieri possiamo, meditando accogliere anche questo stato.

Meditare è più semplice di “riuscire a liberare la mente” si tratta di provarci sapendo che, come osservi correttamente non è facile.

Ma è proprio per questo che meditiamo per renderci sempre più consapevoli.

Il bello, e il tuo commento mi aiuta a ricordarlo, è che questi benefici si hanno in chi medita ed erano bene presenti anche in coloro che esaminati, dicevano “mi sa che ho fatto schifo puoi stracciare i risultati”. Invece ad esempio il livello di onde emanate dal cervello era molto profondo e sempre di più!

Possiamo quindi ottenere quei risultati semplicemente meditando senza aspettarci di avere la mente sgombera o di essere arrivati chissà a che livello.

fico no? 😉

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