Come meditare – la scelta del luogo

Come meditare – la scelta del luogoWoman Doing Yoga On Rock by adamr - freedigitalphotos.net

Adesso che sai che posizione puoi assumere e cosa fare durante la meditazione, vediamo come meditare al meglio, scegliendo il luogo più adatto.

Scegli un posto tranquillo. Ovvio? Si certo, meno ovvie sono alcune considerazioni:

Se non trovi un luogo tranquillo medita lo stesso, anzi di più. Meditare significa stare con le cose così come sono, quindi se c’è caos ci alleniamo a stare consapevolmente nel caos.

Allora perché scegliere un posto tranquillo? Per raffinare il nostro livello di attenzione.

Mi spiego meglio: quando le sensazioni sono sottili (appena percepibili) puoi osservare proprio le sensazioni più sottili –ad esempio l’aria fresca sulla pelle o un leggerissimo formicolio- Quando, invece, le sensazioni sono più forti, quelle sottili sono poco evidenti ma, a quel punto hai già in evidenza la sensazione su cui meditare! (Ad esempio un forte dolore)

Prova a stare con un piccolo formicolio quando hai un dolore che ti arriva direttamente al cervello!!! A quel punto stai col dolore.

Medita sul dolore principale: osserva come ti fa stare, dove finisce il dolore fisico e dove inizia l’insofferenza mentale. Stessa cosa col silenzio e col caos.

Un altro motivo per scegliere un luogo tranquillo è per evitare di sentirti gli occhi addosso di chi sta con te in casa. Avvisa, i tuoi cari, che stai recandoti a meditare, in modo che possano favorire questo momento.

Anche in questo caso se dovessero dimenticarsi e fare irruzione, approfitta del contrattempo per notare consapevolmente come ti fa stare.

Alcuni maestri di meditazione suggeriscono di meditare in un luogo speciale. C’è chi dice addirittura li dedicare un angoletto o una stanza (e chi se lo può permettere?) esclusivamente alla meditazione.

C’è chi si ricava un angoletto con delle immagini sacre o suggestive davanti. Chi medita davanti una parete bianca, chi davanti una candela, chi davanti ad una finestra che da sulla natura.

Direi che tutte queste sono cose secondarie. Può essere carino, se hai voglia di sperimentare, come varia la meditazione da un posto all’alto, stai solo attento ad evitare di diventare dipendente da quel luogo.

Puoi meditare ovunque!

Io medito spesso davanti alla finestra che da sul mare (abito di fronte al mare) o, ancora più spesso davanti ad una immagine che rappresenta la “ruota del tempo” (in wikipedia chiamata: Ruota dell’esistenza).

In sintesi: scegli un luogo il più possibile tranquillo e avvisa chi sta in casa con te che per un po’ (meglio se gli specifichi quanto) te ne starai lì a meditare.

 

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Enos

Stare con le cose come sono… per qualcuno è così troppo facile da essere difficile! Eppure la chiave è quella. Io medito anche sul lavoro magari per un breve momento (non quarti d’ora!!) però di nascosto, sarei visto come un alieno dai colleghi.

Claudio

Ottimo Enos! Complimenti.

(A proposito, Paolo aveva ragione, c’erano degli errori che ho corretto, per questo non li hai trovati. Ovviamente è più grave trovare degli errori su un articolo che su un commento che spesso vengono fatti in modo veloce. Grazie molte per il tuo commento)

Marco

Ciao vorrei chiedere un parere. È da quando avevo 13 anni circa che ho il vizio di stendermi sul letto, mettere della musica bassa, chiudere gli occhi e farmi inondare da tutto ciò che mi passa per la mente. Penso ai momenti passati, a ciò che mi è accaduto nel presente e ciò che potrebbe accadermi nel futuro. La musica aiuta a rilassarmi ma dopo un po’, la musica è come se smettessi di sentirla, come se il cd fosse finito. Mi piace farmi inondare da questi pensieri e cercare soluzione ad essi tutto nella mia mente. Ho notato che molte tecniche di meditazione da te elencate in realtà io le ho sempre usate, soprattutto quella della concentrazione sul respiro (anche se io mi concentro più che altro sul battito cardiaco e uso il respiro per farlo essere più basso possibile). A volte mi addormento ma Vabbe capita. La mia domanda è cosa ne pensi e se questa cosa che io faccio sia una sorta di meditazione.

Claudio

anche io lo facevo e talvolta lo faccio ancora! è molto rilassante.

Se per meditazione intendi una tecnica di rilassamento e basta: questa la puoi considerare una forma di meditazione.

Io con meditazione intendo qualcosa che oltre a rilassare (come effetto secondario) permette di consapevolizzare le cose così come sono. Prendersi del tempo per “staccare la spina” è sicuramente utile in questa vita caotica, ma se vuoi diventare protagonista della tua vita può essere utile allenarti ad essere presente a te stesso (al battito cardiaco o al respiro o a ogni senso che sperimenti) mentre stai consumando la tua vita.

I pensieri hanno una particolarità: sono “fantasia” non “realtà” e producono un distacco dal “quì ed ora” proiettandoci ora nel passato (attraverso ripensamenti) ora nel futuro (eccitazione, brama, ansia e paura). Non sono dei “nemici” ma ottimi strumenti, basta usarli anzichè esserne in balia

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